Una storia delle donne in 100 oggetti by Annabelle Hirsch

Una storia delle donne in 100 oggetti by Annabelle Hirsch

autore:Annabelle Hirsch [Hirsch, Annabelle]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2023-11-03T23:00:00+00:00


MARIE BASHKIRTSEFF, NELL‘ATELIER

1881

A soli dodici anni la pittrice ucraina Marie Bashkirtseff, autrice del quadro qui raffigurato, scrisse nel suo diario: «Se non muoio giovane, spero di restare nella memoria della gente come una grande artista, ma se muoio giovane, voglio lasciare che si pubblichi il mio diario, che non può non essere una cosa interessante». Purtroppo la Bashkirtseff morì presto, a soli ventisei anni, ma il suo volere venne rispettato perché nel 1887, tre anni dopo la sua morte prematura, il diario venne pubblicato e divenne un libro di culto per tutta una generazione; un libro che andrebbe letto anche oggi. Non solo perché è deliziosamente fresco, ricco delle riflessioni spudorate e delle osservazioni maliziose di una giovane donna che si muoveva nella buona società di Nizza, Roma e Parigi, sognando di un destino eccezionale e senza alcun altro struggente desiderio se non quello di essere riconosciuta per la propria genialità di cui lei era certa e consapevole. Ma soprattutto perché svela la vita e la sofferenza delle artiste del tardo XIX secolo; o meglio, di quelle donne che aspiravano a essere artiste all’epoca.

Il quadro illustra un pensiero che la stessa Marie aveva già fissato all’interno del suo diario: «Nello studio di pittura sparisce tutto; non si ha più nome né famiglia; né si è più figlia della propria madre; si è semplicemente se stessi: individui davanti all’arte e niente altro». Le donne rappresentate in questo Atelier di nudo artistico infatti sono concentrate, donne tra donne, impegnate in qualcosa che non ha nulla a che fare con le faccende domestiche o con l’educazione dei bambini. Non sono più figlie, né sorelle, né madri, nemmeno più femmine, solo se stesse, e il cavalletto che hanno davanti le invita, forse per la prima volta nella loro vita, a non tacere, bensì a esprimersi. Una scena come quella dipinta nel quadro non solo era rara ai tempi, ma agli occhi di molti osservatori persino scandalosa. Sebbene le donne prendessero da tempo parte alle lezioni di educazione artistica, frequentando per esempio lo studio del famoso pittore storico Jacques-Louis David a Parigi nel XVIII secolo oppure di Élisabeth Vigée Le Brun, nonostante avessero esposto le proprie opere in parte anche con grande successo, all’interno dei Salon, fu loro interdetta l’iscrizione a qualsiasi tipo di formazione artistica superiore o di accademia fino quasi al XX secolo. L‘École des Beaux Arts ammise le prime donne solo nel 1897, la Royal Accademy di Londra le ospitava già dal 1860 ma la pittura del nudo artistico era loro comunque vietata in tutta Europa. Se fosse lecito che dipingessero uomini nudi era l’argomento più dibattuto nei circoli degli artisti ed era un vero e proprio dilemma politico in grado di gettare lo scompiglio in ogni cena tranquilla. All’epoca erano molte le giovani donne che fino alla prima notte di nozze ignoravano come fosse fatto un uomo nudo ed evidentemente si preferiva lasciare le cose così come stavano. Infatti è significativo che in questo quadro Marie decise non di dipingere un



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